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Le amicizie e le antipatie
tra i vegetali

di Loredana Bertolami

 

Se una persona è indiscreta si definisce "invadente", e si evita in ogni modo, mentre se non s’immischia degli affari altrui e permette il quieto vivere si può senz’altro definire "simpatica ed amica". Ebbene l’invadenza, la simpatia e l’amicizia sono "sentimenti" che in qualche modo esistono anche nel regno vegetale.

In generale le piante si dimostrano accomodanti e socievoli, coabitano senza grandi problemi con le loro simili, ma talora le cose si dimostrano ben diverse. In realtà la semplice convivenza di specie vegetali ha alla base una regola precisa, la lotta per la sopravvivenza, poiché trovandosi a necessitare delle medesime sostanze nutritive, o degli stessi elementi minerali, li sottraggono ai "vicini di casa", occupanti lo stesso terreno, fino ad averne il sopravvento.

E’ questo il caso delle erbe aromatiche che è sconsigliabile coltivare in una stessa aiuola o in una sola cassetta, come il timo e la maggiorana, la menta e l’artemisia, il lauro e la lavanda che tendono, nella loro competizione per la vita, a determinare il soccombere della specie contigua.

Ma di esempi di questo tipo se ne possono fare tanti, come le felci e le canne palustri, notevolmente ornamentali per vasche e stagni, che devono essere sistemati a gran distanza fra loro, dato che la felce uccide molto facilmente la compagna.

E che dire del ciclamino, dall’aspetto timido e gentile, appare di fronte ad un rude e sgraziato cavolo ornamentale il più temibile nemico, per non determinare una guerra all’ultimo sangue a livello radicale di queste due specie occorre apporre fra loro una distanza di almeno tre metri, altrimenti il destino del cavolo sarà inevitabilmente segnato, mai pensare quindi di realizzare una semplice bordura con ciclamini e cavoli ornamentali.

Di individui prepotenti ne conosciamo tanti, fanno parte del genere umano e della vita, ma anche il mondo vegetale non n’è esonerato. Il garofano, per esempio, è un fiore, dalle sembianze aggraziate, ancor più valorizzate dal suo profumo delicato e speziato, ma nella realtà si dimostra egoista e tirannico, impregnandosi di tutta l’acqua presente e assorbendo il calore del terreno per riscaldare le sue tenere radici. E’ una pianta che non può essere coltivata in associazione ad altre, perché determina la morte di qualsiasi specie erbacea, ma anche arbustiva per la ricerca di un abbondante apporto nutritivo.

Nella vita, tuttavia, non esiste solo il male ma anche il bene. Infatti, non sono rari i casi di specie che al contrario convivono tra loro tanto da svilupparsi in bellezza e maestosità anche maggiori che se fossero sole. E’ questo il caso delle rose e dell’aglio, la prima è la regina dei fiori per antonomasia, il secondo è simbolo di forza vitale, anche per l’aspro profumo emanato, sono due specie che amano stare vicine: la rosa assorbe solo le sostanze che non servono all'aglio ed entrambe estraggono il necessario per la loro esistenza da un diverso strato del terreno.

Anche il filosofo inglese Francis Bacon (1561-1626), riporta in alcuni suoi scritti esempi di cordiale convivenza, o addirittura di vero e proprio amore tra le piante. Le "storie d’amore" tra due specie vegetali spesso riguardano anche esemplari di dimensioni ben diverse, come il fico e la ruta. L’uno, albero fruttifero di grandi dimensioni, mostra grandissimo rispetto per la semplice e gracile pianta medicinale, coltivati adiacenti i due tipi selezionano dal suolo le sostanze di cui abbisognano senza privarne l’amico e, come nel caso della rosa e dell’aglio, il fico e la ruta si sviluppano se prossimi con una floridezza insolita, rispetto a quella degli esemplari coltivati a gran lontananza tra loro. Mentre la ruta non si comporta ugualmente con la velenosa (Conium maculatum o cicuta di Socrate) di cui teme la vicinanza.

Così come un cane talora può convivere pacificamente con un gatto, spesso anche tra le piante le eccezioni esistono. Per questo la Natura si mostra sempre ricca di sorprese, che inducono l’uomo a tentare sempre nuove esperienze nel campo delle associazioni vegetali.

 

 

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