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Fiori recisi:
come farli durare a lungo

di Loredana Bertolami

 

Ricordo ancora lo sgomento che mi prese quando ricevetti da alcuni giovani allievi, alla fine di un incontro al ristorante, un mazzo di rose rosse. Ripeto 'sgomento', perché le rose erano state lasciate in una macchina posteggiata al sole. Vi lascio immaginare come fossero ridotte, quelle tenere e vellutate corolle pendevano tristemente verso il suolo. Nella mia abitazione , come un medico soccorritore mi posi all'opera per effettuare l'operazione di recupero.

Dopo aver eliminato una piccola parte di stelo, le tuffai totalmente nella vasca da bagno in acqua tiepida operando sollecitamente e scuotendole con delicatezza, in modo che le corolle non rimanessero inzuppate, ma appena ricoperte di lievi goccioline. Seguì nell'intervento un nuovo taglio all'estremità dello stelo e sistemai le rose in posizione eretta in un recipiente profondo, parzialmente immerse in acqua appena tiepida al tatto e ve le lasciai per poco più di un'ora. Per ultimare furono poste in un vaso contenete acqua a temperatura ambiente. L'intervento di ripresa era riuscito, e la loro vita si prolungò per molto tempo con qualche semplice accorgimento che voglio consigliarvi per tutti i graditi fiori che riceverete.

Innanzi tutto ci vuole particolare attenzione al taglio alla base dello stelo, poiché se ben effettuato aumenta il potere assorbente e permette ai fiori di nutrirsi convenientemente. Il taglio va eseguito in senso obliquo (come per una fetta di salame), adoperando un coltello affilato tenuto come un seghetto, pressando lievemente per ottenere un taglio netto. Si evita l'uso delle cesoie o delle forbici poiché lo stelo prima di essere reciso verrebbe in parte ammaccato, con ostruzione dei vasi che portano il nutrimento alla corolla. Tuttavia, se si utilizzano le cesoie per l'incisione, l'operazione deve essere eseguita con il gambo immerso sott'acqua , lasciandovelo fino al momento di porre il fiore nel vaso. Con questo sistema, infatti, si evita la penetrazione dell'aria nei condotti vascolari che rimarranno in piena efficienza.

Al fine di impedire l'inquinamento dell'acqua, ad opera della putrefazione delle foglie sommerse, è opportuno che queste vengano per la maggior parte eliminate, in particolare quelle della porzione bassa del gambo destinata a rimanere sott'acqua. L'eliminazione oculata delle foglie è necessaria anche per donare al fiore una linea più aggraziata, rendendo la composizione floreale nel contenitore molto più elegante.

Dopo aver rinnovato spesso il taglio dello stelo ed eliminato le corolle e le foglie appassite, per impedire il rapido intorbidamento dell'acqua, occorre versare nel vaso dei fiori non acqua fredda, ma solo acqua a temperatura ambiente. L'ideale è sicuramente l'acqua piovana, ricca di sali minerali, raccolta in un secchio e lasciata riposare per far depositare le polveri in essa contenute, rammentando che è meglio aggiungere giornalmente dell'acqua al vaso, anziché cambiarla tutti i giorni, poiché in tal modo si evitano i possibili shock termici cui vanno incontro i fiori. Si fa eccezione per i fiori che tendono ad intorbidire l'acqua (dalie, astri, violacciocche), per i quali è buona norma sostituire l'acqua una volta al giorno.

Per polungarne la durata occorre fornire anche il necessario nutrimento, sciogliendo nel recipiente una compressa di aspirina, o diluendone l'acqua con un cucchiaino di zucchero o miele a ogni ricambio. E per evitare infezioni batteriche si aggiungano poche gocce di candeggina.

Esaminate con scrupolosità il luogo dove verranno collocati i fiori, poiché una posizione assolata, vicino ad una fonte di calore, o in corrente d'aria ne provocherebbe la rapida perdita. La composizione floreale come ultima cura dovrà essere nebulizzata giornalmente con acqua tiepida.

Queste semplici operazioni garantiranno la naturale freschezza dei fiori recisi, che doneranno alla casa un'allegria particolare, ed eviteranno di ricorrere ai ripari o di perdere questo prezioso regalo che ci ha donato la natura.

 

 

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