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I lettorini per la riproduzione
di Loredana Bertolami

 

Con l’approssimarsi della cattiva stagione è opportuno prendere in considerazione l’uso di lettorini e ripari, che proteggano le piante dal freddo agevolandone la crescita. Il lettorino, in particolare è utile per fornire a giovani pianticelle, talee, o semi appena piantati, un ambiente adatto per lo sviluppo anche in pessime condizioni ambientali.

L’originario lettorino era detto "letto caldo" poiché era formato da un cassone, con pareti di legno o mattoni, coperto da lastre di vetro o di plastica rigida, sul cui fondo era disteso uno strato di stallatico fresco. Quest’ultimo durante la fase di fermentazione, che lo porta a maturazione, è in grado di sprigionare grandi quantità di calore, capaci di riscaldare l'intero cassone, permettendo quindi lo sviluppo precoce delle piante. I migliori cassoni, utilizzati dai giardinieri più esperti, erano in legno di cedro, trattenevano una gran quantità di calore all’interno, ma erano poco economici e non molto luminosi.

I lettorini da riproduzione "a freddo" moderni, al contrario, sono formati da semplici vaschette di plastica, o alluminio e plastica, fornite di un alto coperchio trasparente, provvisto di piccole prese d’aria, che assicurano un’adeguata areazione del contenuto. Non hanno particolari dispositivi di riscaldamento poiché per assicurare la giusta temperatura basta collocarli in prossimità di una fonte di calore naturale, come una finestra soleggiata esposta a sud nei mesi primaverili, ed esposta ad ovest o est in estate.

Certamente più costosi, ma più adatti sono invece i lettorini riscaldati "a temperatura costante" o "a temperatura regolabile". I primi presentano nel contenitore di base una resistenza elettrica, che mantiene la temperatura costante a 21°C. I secondi, più complessi per i raffinati termostati, che permettono di regolare il calore secondo le necessità, sostituiscono egregiamente una vera serra da riproduzione, dove solitamente sono ricoverate le piante con esigenze particolari.

Di quest’ultimo tipo ne esistono modelli provvisti anche di sistema umidificante, per regolare la quantità d’umidità presente. Si trovano in commercio sia in versione manuale, quando l'emissione di vapore è fornita manualmente dall’operatore, sia automatica, quando l'erogatore è connesso ad un sistema elettrico automatico che misura il tenore d’umidità.

La maggior parte dei lettorini da riproduzione, come sopraindicato, sono attualmente in plastica, compreso il coperchio trasparente, ma molti preferiscono quelle realizzate con il vetro, perché quest’ultimo lascia passare le radiazioni solari quasi totalmente e senza alterarle, come invece può avvenire con la plastica. Tuttavia i contenitori di plastica, hanno un ottimo rendimento e offrono il vantaggio d’essere infrangibili e meno pesanti, l'importante però è che siano di buona qualità.

La circolazione dell’aria, agevolata anche dal semplice coperchio inclinato, facilita la crescita nel periodo invernale. All’arrivo della primavera, però, è bene permettere all’aria esterna di entrare direttamente, per questo nelle giornate tiepide occorre togliere completamente il coperchio e sostituirlo con agevoli strutture formate da reti metalliche, per evitare che ospiti indesiderati, gli uccellini, possano danneggiare le giovani piantine sviluppatesi in quell’ambiente protetto.

La manutenzione delle cassette da riproduzione di plastica o vetro è molto semplice, occorre lavarli periodicamente con un detergente, risciacquandoli ripetutamente per eliminare ogni traccia di detersivo e facendoli asciugare al sole, successivamente si ripongono lasciando il coperchio aperto per evitare la formazione di muffe.

Acquistare un lettorino, quindi, è un affare poiché la sua presenza in terrazzo, o in giardino, permette a molti di saggiare la coltivazione di specie più delicate, che altrimenti avrebbero bisogno di ampie e costose serre.

 

 

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