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L'idrocultura
di Loredana Bertolami

 

Per ragioni di lavoro, o per meritate vacanze, spesso si è costretti a lasciare le piante del proprio appartamento senza un'adeguata irrigazione e nutrizione. Il risultato è quello di perdere essenze anche pregiate che erano il nostro orgoglio di fronte agli amici. Un metodo per evitare danni e non far soffrire le piante esiste ed è l'idrocoltura, detta anche coltura idroponica , che oggi è prevalentemente utilizzata in ambienti pubblici quali alberghi, uffici, teatri ed ospedali.

La coltura idroponica prende origine dalla considerazione che le essenze non hanno realmente bisogno della terra, ma dell'acqua e delle sostanze in essa disciolte, oltre a condizioni di aria, luce e temperatura ideali. I lati positivi di questo metodo di coltivazione sono evidenti: le piante hanno a disposizione una costante quantità di acqua e soluzioni nutritive che apportano nel giusto equilibrio i sali e gli elementi necessari ad una armonica crescita. I pericoli di sbagliare l'innaffiatura o la dose di concime sono così eliminati; oltre a limitare anche gli annuali e talora pesanti trapianti, in quanto il substrato di coltivazione può sostituirsi ogni 5 o 10 anni.

I materiali utilizzati, facilmente reperibili nei negozi specializzati, sono rappresentati da uno specifico vaso, dal substrato, dall'indicatore di livello e dalla soluzione nutritiva. I recipienti da idrocoltura sono formati da due contenitori: uno interno provvisto di apposite aperture per il passaggio dell'acqua, e contenente la pianta ed il substrato; ed uno esterno di varia foggia e materiale (plastica, vetro o ceramica), nel quale vengono versate l'acqua e la soluzione nutritiva. L'indicatore di livello dell'acqua applicato al contenitore interno, o in particolari fioriere a quello esterno, è formato da un sottile tubicino provvisto di un galleggiante, che innalzandosi indica mediante un'asticella colorata il livello massimo, medio o minimo dell'acqua. Alcuni indicatori sono provvisti anche di una spia o finestrella per il controllo della quantità della soluzione nutritiva, che in questo caso è versata direttamente nell'indicatore.

Il materiale che si è dimostrato ideale quale substrato per questo tipo di coltura è l'argilla espansa. L'argilla si presenta sotto forma di palline, ottenute dalla cottura ad oltre 1000 gradi centigradi di argilla pura; i granuli sono trattati con aria compressa che ne aumenta la permeabilità. Il substrato così costituito risulta chimicamente inerte; inattaccabile dalle secrezioni radicali o dalla soluzione nutritiva; leggero, tanto da facilitare lo spostamento di piante di grandi dimensioni, e atto a fornire aria e acqua in misura ottimale per la pianta.

La soluzione nutritiva adoperata è formata da tutti gli elementi principali e secondari (ferro, zinco, manganese) necessari allo sviluppo. In commercio sono disponibili delle resine sintetiche a scambio ionico, insolubili nell'acqua, che assorbono le sostanze nocive alle piante favorendo l'assimilazione radicale delle essenze nutritive. Inoltre, la quantità indispensabile è minima: bastano solo due cucchiai di soluzione per sei mesi per nutrire e mantenere il pH ottimale a valori tra il 5,5 e il 6,5, evitando anche l'eccesso di calcare dell'acqua.

Numerose sono le specie adatte all'idrocoltura: le migliori sono a foglia verde, come la Dracena, la Sansevieria, la Maranta, la Dieffenbachia, le varie specie di Ficus e le ricadenti Columnea microphylla e Scindapsus pictus. Il numero delle piante fiorite coltivate con l'idroponica è invece limitato, poiché hanno una breve durata e difficilmente fioriscono una seconda volta. L'idrocoltura, tuttavia, non elimina il problema della scelta della giusta collocazione per la pianta, che per una favorevole crescita richiede sufficiente luminosità, protezione contro le correnti o la siccità dell'aria e un'adeguata temperatura ambientale tra i 18° e i 26°C.

Per avvicinarvi a questa tecnica di coltivazione acquistate una piantina in un negozio specializzato, da poco tempo ve né uno anche a Messina, un' "Idea" per conoscere, imparare ed applicare l'idrocoltura con le piante preferite.

 

 

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