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Il paesaggio costruito dall'uomo
di Loredana Bertolami

 

Tutte le volte che si progetta un giardino, in realtà si progetta il " paesaggio", che non è l’ambiente spontaneo realizzato dalla natura secondo le sue leggi. La natura e il paesaggio, infatti, che spesso nominiamo non sono sinonimi: ben poco oggi è rimasto "selvaggio". Il verde che provoca emozioni positive e suscita il sentimento del bello, da quello dei verdi prati dei parchi dell’Europa del nord, a quello di un giardino rigoglioso e ricco dei colori più accesi delle coste italiane, sono il risultato del lavoro e della cultura di molte generazioni di uomini.

L’uomo è capace di dar forma ad un "paesaggio", oggi definito "landscape", basato sull’equilibrio fra il costruito e la situazione naturale.

L’arte del paesaggio che l’essere umano realizza consiste nel plasmare e modificare le caratteristiche naturali di un ambiente all'aperto, in modo da renderlo gradevole e fruibile dal singolo come dalla collettività, in relazione ai gusti e alle necessità personali.

Oltre alle caratteristiche proprie della natura, il giardino progettato vede l'inserimento di piante secondo uno schema preciso, con l’aggiunta di elementi in pietra o in legno, di acqua sotto varie forme (cascate, stagni, fontane), di linee di percorso (sentieri e vialetti), e non da ultimo la sistemazione di oggetti che, come all'interno di un’abitazione, costituiscono una specie di "arredamento". In altre parole il paesaggio realizzato dall’uomo può essere considerato come una scultura o un quadro vivente, che però ha la capacità di cambiare continuamente, spesso in meglio, e di crescere con il passare degli anni.

Nell'Inghilterra di fine Ottocento "l’arte del paesaggio" era considerato una forma di creatività paragonabile alla letteratura, alla pittura o alla musica. Questo grazie alla possibilità di realizzare sempre nuovi paesaggi, poiché esistono tanti paesaggi quanti sono le persone: ognuno di noi fornisce al proprio spazio verde progettato diversi caratteri, anche emotivi, usando variazioni di colori, fragranze, arredi permettendogli di soddisfare i propri bisogni estetici e di fruibilità pratica.

Come accade per ogni altro atto creativo, quando l’uomo progetta un paesaggio può darsi che non raggiunga immediatamente gli obiettivi desiderati, ma la progettazione ci dà la possibilità di creare con gradualità, magari facendo uso anche del paesaggio preesistente.

La questione è facilmente comprensibile, poiché esiste sempre un ben preciso rapporto tra un giardino e ciò che sta fuori dei confini della proprietà: il mondo intero può entrare a far parte integrante di un giardino, perché qualsiasi elemento gradevole contenuta o da includere nella sua vista può aumentare la qualità estetica di una proprietà, ma anche la presenza del giardino che si realizza non dimentichiamolo migliora la qualità dell'intero paesaggio.

Le possibilità del sito devono essere ponderate e utilizzate, indipendentemente dalle dimensioni dell'area disponibile: le variazioni di pendenza del terreno, o le colture ordinate di una campagna, i vecchi alberi sparsi, una superficie acquatica o il limpido stagliarsi delle montagne contro il cielo, tutto può essere l'occasione per dilatare ed appagare la vista di più di quanto non si possa ottenere lavorando sullo spazio, anche vasto, che circonda la propria abitazione.

Una porzione di terra può sembrare molto più ampia, se la vista è libera di spaziare e un'adeguata vegetazione permette, al posto di una recinzione rigida e schematica, di creare una soluzione di continuità tra il "dentro e il "fuori" del giardino. Per questo se si vogliono sfruttare e migliorare insieme le caratteristiche del paesaggio, occorre evitare di mettere a dimora filari di alberi lungo le linee di confine di una proprietà, a meno che l'esigenza sia dettata da situazioni particolari, quali la necessità di ripararsi da rumori, od esalazioni nocive dell'ambiente.

E’ bene, quindi, cogliere sempre l’occasione di dilatare lo spazio vitale privato dall'interno della casa all'esterno, non dimenticando altresì che la funzione più importante di un giardino è quella di essere una fonte di piacere per chi se ne occupa e chi lo vive.

 

 

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