Passeggiata nel verde.jpg (9227 byte)

 

 

Il nome delle piante
di Loredana Bertolami

 

Sovente lo studioso di botanica si trova a disagio ad indicare con il nome latino una pianta, poiché sa che molti penseranno che voglia fare sfoggio della sua cultura, ma non è così. Nel limite del possibile si cerca di evitare i nomi latini, per rendere i discorsi o gli scritti meno pedanti e più comprensibili, ma pochi si rendono conto di quanto sia complicato districarsi tra generi, specie e varietà delle essenze utilizzando soltanto i nomi volgari o comuni utilizzati nelle diverse regioni.

Per esempio, il comune ligustro solo in Italia ha una collezione di nomignoli veramente inconsueta: guistico, ischio, istio, levistico, libistico, ligustico, luistico, olivella, olivello, olivetta, ruistico, rovissico, ruischio, ruvistico, ruistico di coccole nere, sanguine, sanguinellino, vimine, vincastruzzo. Sicuramente a ricordarli tutti è molto impegnativo, ed è per questo che si è costretti a denominare una pianta con il suo nome e cognome latini, secondo una classificazione riconosciuta in tutto il mondo. E il nominato ligustro si chiama più semplicemente Ligustrum, così da essere ben identificabile in tutta l'Italia, come nelle Americhe, o in Cina.

E stato grazie a Linneo, intorno alla metà del 1700, che le piante di tutto il mondo hanno trovato la giusta nomenclatura e classificazione identificativa attraverso la denominazione binomia, che al nome del genere fa seguire quello della specie e anche quello della varietà, evitando qualsiasi errore. Il nome dell'essenza, scritto in corsivo e talora in parte in tondo tra virgolette, può aver origine da un carattere delle specie che lo formano, dal nome dello scopritore, dal nome di un grande scienziato o di un personaggio da commemorare, dalla latinizzazione di un nome comune o dalla regione geografica di provenienza. Facciamo qualche esempio: la Bougainvillea prende il nome da Louis de Bougainville, esploratore francese vissuto sul finire del settecento; mentre il tulipano è detto Tulipa , dalla parola turca tulben (turbante), che indica la forma di alcuni tulipani somigliante ai turbanti calzati dai nobili turchi.

Il primo nome latino che identifica una pianta indica il "genere", categoria sistematica che comprende una o più "specie" affini fra loro. Il genere è indicato con un sostantivo singolare scritto con iniziale maiuscola e in corsivo. Per esempio Campanula è il nome del genere più rappresentativo fra quelli appartenenti alla famiglia delle Campanulaceae, e deve il suo nome alla caratteristica forma a campana dei fiori.

Ogni genere può annoverare una o numerose specie, nel caso precedente della Campanula si possono contare 300 specie di piante. Il secondo appellativo, quindi, delinea la "specie" ed è indubbiamente la categoria sistematica fondamentale poiché formata da piante simili, capaci di fecondarsi fra loro riproducenti individui simili ai genitori. Viene indicata generalmente con un aggettivo anch'esso scritto in latino e in corsivo con iniziale minuscola, subito dopo il nome del genere, per es. Aesculus hippocastanum (Ippocastano), il cui significato "castagno dei cavalli" deriva dall'usanza turca di curare i cavalli con pozioni ottenute dai semi dell'albero.

Le piante appartenenti ad una specie si differenziano, inoltre, per alcuni caratteri che ne identificano la "varietà" spontanea o coltivata. Le varietà spontanee sono quelle che si possono osservare crescere negli ambienti naturali; esse vengono indicate con un nome latino scritto con iniziale minuscola dopo il nome della specie, Rosa foetida bicolor. Le varietà coltivate, invece, sono spesso citate come "cultivar" (dall'inglese cultivated variety), si ottengono in vivaio in seguito a speciali coltivazioni. Il nome delle cultivar è espresso con l'iniziale maiuscola in carattere tondo e fra virgolette, es. Campanula carpatica" Ditton Blue".

Come si può rilevare non è poi così difficile capire la nomenclatura botanica. Talvolta la lettura di un nome può diventare anche un gioco divertente se si intuisce il carattere principale o l'eminente personaggio ricordato, o a cui la pianta è dedicata.

 

 

Fiore 2.jpg (2887 byte)
HOME