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Il prato
di Loredana Bertolami

 

Poter correre in un prato è certamente il sogno di molti, il senso di libertà che dona questo mare d’erba non è pari a null’altro. Il prato è, infatti, una delle strutture più belle di un’area a verde, anzi spesso può da solo rappresentare un giardino, sia se presente come un tappeto verde ben rasato, o come uno spazio con erba falciata alta e ricca di papaveri o margherite che timidamente si ergono al disopra. Soprattutto in alcune zone residenziali o nei quartieri altamente affollati i prati sono l’unico elemento naturale nel meno affascinante mare di cemento.

La tipologia di tappeto erboso è varia, annoverando il prato rustico, il prato da gioco e il prato ornamentale, che si distinguono tra loro in funzione dell’impiego e delle specie vegetali utilizzate. I prati rustici hanno prevalentemente la funzione di consolidamento di pendii e scarpate, zone del giardino difficili da coltivare, e presentano evidenti caratteristiche di robustezza e di compattezza perché provvisti di specie con radici molto profonde, essenze resistenti ad ogni difficile condizione atmosferica e soprattutto durevoli per la scarsa manutenzione. I prati da gioco, invece, sono realizzati con specie che sopportano il calpestio e la frequente manutenzione cui sono soggetti, poiché gli sport che su di essi si svolgono (calcio, hockey, tennis, golf) spesso ne determinano la completa distruzione, o il deperimento per i frequenti tagli e per l’asportazione dei residui vegetali, che altrimenti arricchirebbero il terreno d’importanti sostanze minerali. Non da ultimi i prati ornamentali sono molto ricercati per l’elevato valore estetico, per questo talora si eccede nell’uso di erbe pregiate, con foglie sottili e con accrescimento denso e compatto, che però determinano una ridotta calpestabilità del luogo; di sovente oggigiorno si preferisce rendere il prato ornamentale più fruibile dall’essere umano utilizzando erbe di maggior resistenza.

In generale bisogna tenere presente che qualsiasi sia il tipo di prato, rustico od ornamentale, è sempre necessario un frequente ed accurato intervento di manutenzione, perché le erbe prative, in quanto viventi, sono soggette ad una continua trasformazione e ad un deterioramento, se completamente abbandonate.

La realizzazione del prato non richiede una precisa posizione del giardino, infatti, è possibile coltivarlo al sole o all'ombra, su terreni morbidi o difficili, in ambienti umidi o secchi, questo perché le specie di erbe utilizzabili sono infinite e rispondono alle varie condizioni fisico-climatiche. Alcune essenze botaniche, infatti, rientrano nell’ampia gamma di quelle che si adattano a climi fresco-umidi, tollerando bene neve, gelate invernali e caldo estivo, senza resistere però alla siccità che ne determina la morte. Altre, invece, sono adattate a vivere in climi caldi, rimanendo verdi finché la temperatura non scende sotto allo zero.

Attualmente, tuttavia, è sempre più difficile trovare tappeti erbosi costituiti da un solo tipo di erba, il più delle volte si usano dei miscugli, poiché un terreno da trattare a prato raramente è uniforme in tutte le sue parti sia per composizione, pH ed esposizione, essendo in quest'ultimo caso alcune porzioni più soleggiate o più ombrose, più umide o più asciutte. L’uso di più specie permette, invece, ad ogni essenza di svilupparsi nelle zone più adatte al proprio accrescimento, dando come risultato anche una maggiore resistenza del tappeto contro gli attacchi di patogeni.

Il numero delle specie non è mai molto elevato, tre o poco più, poiché non è produttivo inserire specie poco o troppo invadenti, oltre al difficile calcolo delle percentuali di ogni specie nel miscuglio, si rischia, infatti, di sbagliare in quanto le diverse qualità specifiche possono annullarsi.

Per stabilire quale miscuglio è migliore, si deve effettuare l'analisi chimica del terreno per conoscere il grado di acidità o di alcalinità, rilevare la quantità di calcare e dei principali elementi, l'esposizione prevalente, l'uso che se ne farà e le esigenze delle varie essenze.

Coltivare un prato è sicuramente problematico, molte le variabili e i pericoli di fallimento, ma il risultato degli sforzi certamente può portare ad un premio finale di elevato valore.

 

 

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