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La luce negli appartamenti
di Loredana Bertolami

 

Uno degli errori che più frequentemente viene commesso nella coltivazione delle piante d'appartamento è la scorretta disposizione di queste in siti insufficientemente illuminati. La luce è fonte essenziale per la vita di una pianta, poiché il difetto provoca una crescita ritardata delle foglie, che si presentano piccole e giallognole per inibizione della fotosintesi clorofilliana, processo principale della vita vegetale.

Ma la luce è essenziale anche per quelle piante che hanno foglie rosse o variegate di giallo, poiché per mantenere il cromatismo, dato dalla grande quantità di pigmenti colorati (antociani, xantofille, carotenoidi), hanno l'esigenza di assorbire molta luce. Per fornire la giusta quantità di luce ad ogni pianta, occorre rilevarne il livello in ogni locale e soprattutto la quantità presente in qualsiasi parte di una stanza. A tale scopo si fa uso di uno strumento detto esposimetro, molto simile a quello di cui sono dotate alcune macchine fotografiche. In generale in un'abitazione la quantità di luce è molto bassa, basti pensare che davanti ad una finestra esposta a sud le piante ricevono la metà della luce che riceverebbero all'aperto, e a un metro di distanza ne ricevono solo tre quarti.

L'intensità luminosa dipende dalla dislocazione dei punti cardinali, a sud la quantità è massima, a nord minima, mentre ad ovest ed est media. Inoltre nelle regioni settentrionali le piante ricevono luce più a lungo, ma con minor intensità, e meno luce in inverno rispetto a quelle che vivono nelle regioni meridionali. I livelli di luce, inoltre, in una abitazione dipendono da fattori locali, quali numero e dimensione delle finestre, presenza di edifici o alberi nelle vicinanze e periodo stagionale.

A seconda del livello di illuminazione in una stanza si possono identificare quattro posizioni principali: la posizione con sole diretto; la posizione con sole indiretto, ad una distanza di 1 - 1,5 m da una finestra; la posizione ombreggiata, situata ad una distanza di 1,5 - 2 m da una finestra soleggiata o lungo un muro laterale; la posizione a luce scarsa, posta ad una distanza di più di 2 metri di distanza da una finestra, ed è la posizione più difficile per lo sviluppo vegetale.

La posizione soleggiata è tipica di quelle finestre che sono esposte a sud e che ricevono il sole per quasi tutto il giorno, mentre quelle ad est lo ricevono al mattino, e quelle esposte ad ovest lo ricevono nel pomeriggio. L'intensità varia con la latitudine: alle latitudini più basse, o sulle coste caratterizzate da una maggiore riflessione da parte del mare, la luce è più luminosa e per questo è necessario creare degli schermi per evitare che le piante si brucino per l'eccessivo calore. Anche il colore delle pareti influisce: le pareti bianche riflettono bene la luce, mentre le pareti scure l'assorbono diminuendone la quantità. La posizione con sole indiretto, con esposizione a sud, est od ovest, che si crea vicino ad una tenda o ad un albero o edificio vicino, ha un'intensità luminosa, pari a circa la metà o tre quarti della luce solare diretta. Numerose sono le piante che amano questa posizione come l'Aralia, la Guzmania, La Cordyline, e quasi tutte le cactacee originarie delle regioni tropicali. La posizione ombreggiata, è propria di una finestra esposta a nord, o di angoli riparati e laterali di una stanza. E' questa una posizione indicata per piante originarie di ambienti ombrosi, come quello del sottobosco delle giungle tropicali come le felci.

Le piante tendono naturalmente a ricercare la luce, per questo orientano le foglie verso la fonte luminosa variando frequentemente il loro sviluppo. Fanno eccezione a questa ricerca le piante che hanno foglie rigide (Sansevieria sp), le palme, le dracene e le bromeliacee con foglie con disposizione a rosetta.

Trattiamo bene le nostre piante, soddisfare le loro esigenze le porterà ad un rigoglio che ci farà sentire di far parte di un'esistenza superiore.

 

 

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