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Le piante
nella medicina indigena

di Loredana Bertolami

 

Appartenendo al popolo cosiddetto civile ed industrializzato, raramente si pensa che molte delle conoscenze sulle proprietà terapeutiche delle piante spesso prendono origine da studi fatti, forse poco scientificamente, da popolazioni primitive che hanno sperimentato, sulla loro pelle, le sostanze chimiche estratte dai vegetali.

Gli aborigeni nel passato, e ancor oggi, si curavano con pozioni a base di vegetali, propinate loro dal medico, chiamato curandero o stregone, medicine semplici la cui composizione era tramandata di padre in figlio infarcita di formule magiche.

Forse più di duemila anni fa, per esempio, gli sciamani Maya avevano già scoperto le proprietà curative della penicillina, che si estrae da una muffa costituita da microscopici funghi del genere Penicillium. I Maya utilizzavano un particolare preparato chiamato cuxum per curare ferite e gravi affezioni, tra cui una malattia polmonare, probabilmente una forma di tubercolosi. Il cuxum era preparato abbrustolendo chicchi di frumento che, lasciati fermentare al sole, si ricoprivano di una muffa rosso-bruna, il vero principio attivo, che era spalmato sulla parte ferita o fatta ingerire al paziente. Ancor oggi diverse tribù boliviane e del Tibet, curano tagli imputriditi con i sottili strati di muffa, che si formano su ossa di animali, poste in caverne umide e profonde, lontano dalla polvere.

Questi metodi del resto erano popolari anche nella nostra penisola e in molte zone d'Europa, anche all'inizio del secolo, quando si disinfettavano ferite od ascessi mediante l’uso d’impacchi di muffe asportate dai muri umidi di vecchie cantine.

Alcune popolazioni asiatiche, invece, utilizzano decotti in vino bianco della radice di Atropa belladonna, capace di placare le convulsioni di chi soffre di epilessia o di tremori causati da paralisi. Sulla base di queste conoscenze, diversi Istituti di ricerca compiono approfonditi esperimenti, per verificare se la belladonna sia pianta atta alla cura del "morbo di Parkinson", che si manifesta con un costante tremito degli arti.

Nella foresta amazzonica, gli indigeni invece hanno realizzato delle case di cura particolari, dette "dimore dei sogni", riservate agli indios, dove sono praticate cure per i malati di mente o i drogati, terapie basate su decotti di stramonio. L’estratto della Datura stramonium, pianta che porta fiori bianchi dal profumo intenso detti "trombe degli angeli", è utilizzato per provocare un sonno profondo, come quello provocato dagli anestetici, e capace di indurre sogni vivaci, che rimangono lungamente nella memoria, e il cui racconto talora è identificato dagli stregoni come vere e proprie profezie. Durante il periodo di cura il malato cade in uno stato quasi comatoso, dal quale si risveglia, anche se ahimè non sempre, completamente guarito e riabilitato alla vita.

I poteri della Datura, tuttavia, non sono sconosciuti nella medicina ufficiale tanto che in molti preparati farmacologici lo stramonio mostra le proprie marcate proprietà narcotiche, antispasmodiche, antiepilettiche e antinevralgiche, tanto da essere usato per gli spasmi causati da attacchi convulsivi o per calmare le reazioni di origine schizofrenica

Come sempre accade l’uomo spesso è capace di utilizzare anche negativamente molte scoperte, è questo il caso di una pianta dai bei fiori gialli a venature viola, che cresce in luoghi incolti e sassosi, il giusquiamo o Hyoscyamus niger, che contiene due alcaloidi, la scopolamina e la giusquiamina, capaci di determinare stati di angoscia profonda, di terrore e raptus di follia. Pozioni di questa pianta, infatti, durante il medioevo erano utilizzate per pratiche sataniche: fatte ingerire ad innocenti individui, permettevano loro di chiamare il diavolo o di pronunciare espressioni rituali che servivano a fare il malocchio e ben altri scellerati sortilegi, per questo l’essenza era chiamata "erba del diavolo".

E’ certamente un bene che esistano ricercatori che studiano le popolazioni indigene, poiché permettono di imparare qualche volta rimedi semplici ed immediati per curare diversi malanni.

 

 

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