La preparazione del terreno
per l'orto
di Loredana Bertolami

La cattiva stagione è per l’esperto giardiniere un periodo di grande attività soprattutto nell’orto, poiché in questo momento sono effettuate le lavorazioni preliminari del terreno.

La preparazione del terreno di coltivazione è eseguita, infatti, in autunno o in inverno, quando il terreno non è gelato, in modo da permettere la semina di alcune colture in primavera. I lavori svolti sono per lo più di vangatura del terreno, che dev’essere a lungo zappato, sminuzzato nelle sue zolle, per eliminare a fondo ogni frammento roccioso grossolano e tutte le radici presenti. Particolare attenzione è da fornire, inoltre, alle erbe infestanti, che devono essere estirpate completamente manualmente, e la cui riapparizione è scongiurata spargendo sul terreno un buon diserbante.

Il dissodamento è un'operazione che richiede molta pazienza e si svolge in due fasi dette "prima vangatura" e "seconda vangatura". La "prima vangatura" è un'operazione molto semplice, basta dividere il terreno in due parti e smuovere le zolle fino ad una profondità pari alla vanga usata: si scava una buca e si pone da parte il terreno, quindi si scava una seconda buca ponendo la terra nella prima buca, di seguito si scavano altre buche fino ad ultimare l’area, disponendo il terreno in quella precedente fino a quando nell'ultima buca si pone la terra della prima buca.

La "seconda vangatura" o "doppia vangatura" si effettua, invece, quando il terreno è argilloso, ed è un intervento più impegnativo poiché occorre raggiungere il terreno di profondità. Svolgendola è possibile frantumare meglio il fondo, nel caso in cui si fosse formata una zolla di terra molto dura, e permette di aggiungere al terreno i concimi per la coltivazione di piante con radici particolarmente profonde. Si lavora su fasce di terra larghe 60 cm, cercando di non mescolare lo strato superficiale con quello profondo.

Il terreno dev’essere vangato ogni anno subito dopo il raccolto, proprio in autunno, ma se il terreno è molto leggero e sabbioso, non è opportuno procedere alla vangatura poiché le piogge invernali lo renderebbero compatto e il lavoro fatto sarebbe perso. In quest’evenienza il lavoro di vangatura è da svolgersi a febbraio – marzo, effettuando una prima vangatura alla profondità già citata di una lama di vanga, mentre la doppia vangatura è da consigliarsi dopo circa tre anni, il suo svolgimento annuale è da raccomandarsi solo nel caso in cui si decida di coltivare fagioli e piselli.

I lavori preliminari permettono anche di arricchire il terreno, in modo diverso secondo le specie orticole che si coltiveranno, per esempio le brassiche (i cavoli) richiedono un terreno alcalino, per questo è opportuno aggiungere a fine inverno polvere di gesso, o idrato di calcio. L’occasione, inoltre, permette di variare il pH del terreno, che gli ortaggi preferiscono neutro o leggermente acido (pH 6,5).

Spesso per concimare il terreno si preferisce non utilizzare sostanze chimiche e si opera una "concimazione verde" detta sovescio, consistente nell'interramento di coltivazioni erbacee, non in seme. In generale il sovescio è un raccolto a maturazione rapida, come il ravizzone, i lupini annuali o numerose leguminose che dopo la loro coltivazione sono interrati, durante la lavorazione del terreno, affinché possano liberare in modo naturale importanti sostanze organiche necessarie ad arricchire il terreno.

I lavori preliminari permettono di preparare il substrato ideale per la coltivazione di ortaggi e verdure, che preferiscono una miscela di sabbia, limo, argilla ed humus, nella giusta proporzione in modo tale da assicurare una sufficiente umidità e una giusta traspirazione. L’accertamento che si è effettuato un buon lavoro si rileva dal colore del terreno, indice della buona qualità, se è scuro evidenzia fertilità, riscaldandosi più facilmente per assorbimento dei raggi solari.

I lavori preliminari del terreno sono molto importanti, anche se faticosi, ma permetteranno di ottenere splendidi ortaggi che saranno d’invidia al vicino.

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