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I
ciliegi e i pruni da fiore
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Larrivo della primavera è sempre stato rappresentato nel migliore dei modi dal fiorire dei ciliegi e dei pruni. In Giappone, infatti, i1 ventun marzo, primo giorno della bella stagione, si svolge una celebrazione, la "festa dei ciliegi" sui pendii del vulcano Fuji. Migliaia di piante in fiore, con corolle dalle tonalità più tenui a quelle che sfiorano il colore ciclamino, il rosa orchidea o il porpora pallido, richiamano i giapponesi, che invocano gli dei perché esaudiscano le loro preghiere. Ai rami in fiore appendono nastri di stoffa, che rappresentano suppliche diverse (per l'amore, il denaro, la salute, la pace e altro) secondo il colore, affinché quando il venticello agiterà i nastri le preghiere salgano al cielo e gli dei possano accoglierle. Anche i susini, della stessa famiglia, hanno per gli orientali particolare importanza, personificando un magico dono delle divinità. Per questo sono abituati oltre che a celebrare fastosamente la loro fioritura, anche ad emozionanti cerimonie che impongono di visitare i pruneti in fiore solo alla luce della luna, o ad attraversarli di giorno tenendo il capo basso per "non rubare con gli occhi la loro bellezza". Nel medioevo si attribuivano al ciliegio anche magiche proprietà, come quella di guarire dallernia i giovani, facendoli passare in mezzo ad un giovane alberello tagliato a metà, che successivamente ricongiunto era ricoperto di letame bovino: la rapida saldatura delle due parti era indice di guarigione del malato. Il nome latino dei ciliegi, e dei pruni, è Prunus, appartenenti alla famiglia delle Rosacee ed originari delle regioni temperate dellemisfero nord, Cina e Giappone, anche se nel genere Prunus sono comprese molte specie da frutto che conosciamo come: susino, albicocco, pesco e mandorlo. I ciliegi, tuttavia, sono ricercati nei giardini non solo per labbondante fruttificazione, ma soprattutto per la ricca fioritura che precede la comparsa delle foglie: un solo albero in un angolo del giardino costituisce un elemento decorativo di grande suggestione se posto vicino ad unantica panchina, ad una fontanella in ghisa, o un piccolo stagno con pesci rossi o piante acquatiche. Centinaia di corolle, simili ad una seta trasparente e delicata, colora i rami nudi di foglie, anche se purtroppo una giornata di pioggia o di vento è sufficiente a rimuovere i petali e lasciare i rami scoperti. In commercio si trovano i ciliegi da fiore, più noti come "ciliegi giapponesi", la cui importanza è solo ai fini estetici, poiché non producono i frutti che rallegrano le nostre tavole, anche se talvolta esibiscono piccoli frutti commestibili e di gusto gradevole. La maggior parte delle cultivar in commercio, ottenute da fecondazione artificiale tra specie, sottospecie e varietà, deriva dal Prunus serrulata, e dal Prunus speciosa, spontanei in Cina e Giappone, senza dimenticare i tipi derivate dal Prunus subhirtella, la cui varietà autumnalis fiorisce a partire da settembre per tutto lautunno e, nei climi favorevoli, anche in inverno. I Prunus in generale hanno poche esigenze di coltivazione, se si rispettano precise regole. Il terreno preferito è quello poco calcareo, fresco, fertile, lavorato in profondità, che non trattenga molta acqua, anche se capace di assorbirne in quantità sufficiente per regolare il rifornimento delle radici. La presenza di calcare, anche se tollerata in genere è nociva per le specie più delicate, che mostrano sintomi di sofferenza nellingiallimento del fogliame, poiché prosperano bene solo in un terreno acido (ciliegi da fiore dorigine giapponese). I ciliegi amano gli spazi aperti in pieno sole al riparo da venti impetuosi, ma questo non toglie che i Pruni diano risultati anche a mezzombra. Il ciliegio, simbolo della beatitudine, ha ispirato letterati, musicisti e pittori fin dallantichità, senza dimenticare la nascita di proverbi dei quali uno orientale, che recita "La saggezza è come il ciliegio in fiore: rallegra lanimo dei giusti", ci sembra molto efficace ed appropriato. |
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