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Continuazione della ricerca botanica nei paesi orientali
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Lesplorazione botanica in Oriente continuò anche all'inizio del XIX secolo. I botanici erano occupati nella ricerca di nuove specie orientali, anche per le sempre più crescenti richieste dei collezionisti del tempo, ma purtroppo il loro lavoro era veramente difficile: soltanto i capi della Compagnia delle Indie avevano il permesso di penetrare in Cina e in Giappone, dove presi contatti con i vivaisti locali riuscirono ad ottenere di inviare in patria solo piante da fiore, mentre gli alberi e gli arbusti che crescevano allinterno del paese rimasero ancora per molto tempo sconosciuti. Tra le ultime notizie sulla flora locale orientale, strappate con difficoltà, ricordiamo quelle riportate nel 1823 da un oculista bavarese, Philipp von Siebold che, grazie alla sua abilità nella cura della cataratta, penetrò di nuovo in Giappone, dopo di lui finalmente le frontiere si aprirono definitivamente ad opera del commodoro Perry, che con unazione militare fece comprendere al popolo orientale che era arrivato il momento di accettare la convivenza con gli stranieri. Da quel momento le spedizioni e le zone visitate dai ricercatori furono numerose, il numero di piante che era scoperto ogni anno nella Cina occidentale e sulle propaggini sud occidentali dell'Himalaya era sempre più ampio. In questo stesso periodo, per esempio, Joseph Hooker, figlio del direttore dei Giardini botanici di Kew e più tardi suo successore in questa carica, riportò innumerevoli specie di rododendri, che appassionarono gli inglesi, mentre furono introdotte in Europa la betulla himalayana, Betula jacquemontii e la Magnolia campbellii. Il frutto di tutte le spedizioni portò in definitiva ad una vera e propria rivoluzione nella concezione botanica. Innanzi tutto nacque una nuova scuola di giardinaggio in grado di tenere il passo con tutta l'enorme quantità di nuovo materiale a disposizione, e si sviluppò la tendenza alla creazione di vere e proprie raccolte di piante, soprattutto alberi che erano trapiantati a formare alboretum che ancor oggi si possono ammirare in tutta la loro bellezza, proprio perché hanno raggiunto la piena maturità. In particolare alla Gran Bretagna si deve il primato in ricchezza di collezioni di alberi, forse per la scarsezza di flora spontanea o forse per il suo clima mite e piovoso, che ha permesso la crescita di stupendi alboreti di essenze esotiche. Nobili famiglie si dedicarono alla raccolta di specie, come la famiglia inglese degli Holford che impiantò un arboreto a Westonbirt nel Gloucestershire. Due generazioni, per ben novantasei anni, dedicarono il loro tempo alla creazione di una magnifica raccolta che costituisce l'arboreto nazionale britannico, gestito dalla Commissione Forestale. Le ricerche portarono anche un arricchimento in campo letterario con la nascita di numerosi testi che riportavano informazioni sulla flora orientale. Uno dei più noti è quello scritto da Josiah Conder sui giardini giapponesi, nel quale lo scrittore fornì all'occidente non solo ragguagli botanici, ma anche una ricca documentazione fotografica che mostrò quanto fosse importante la tradizione orientale nel campo del giardinaggio. Le scoperte botaniche portarono anche un ragguardevole cambiamento di gusto nello stile dei giardini, di cui i maggiori sostenitori furono William Robinson e Gettrude Jekyll. Essi con i loro scritti diedero all'architettura paesaggistica una tendenza completamente nuova, essi avvaloravano linserimento nei giardini e nei parchi di nuove specie esotiche in un ambiente alberato naturale, o che tale doveva sembrare, in modo da permettere alle essenze esotiche e a quelle del luogo di acquistare un più forte valore espressivo. Questa nuova tendenza portò alla nascita di alcuni dei più eleganti parchi inglesi come Nymans nel Sussex, o i giardini di Windsor. Attualmente, purtroppo, pochi sono capaci di accomunare specie indigene con specie esotiche imitando la natura, e questo perché occorrono grande sensibilità e forte capacità di osservazione, oltre ad una approfondita conoscenza delle piante. |
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