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I giardini al mare
di Loredana Bertolami

 

E' abitudine di molti 'migrare' al mare all'arrivo dell'estate, e nella piccola dimora prossima alla spiaggia spesso ci si intrattiene con gli amici nel giardinetto a godere della frescura regalata dalle amate piante. La presenza di un'area a verde al mare è, inoltre, un salutare impegno vacanziero, che permette di dimostrare il proprio "pollice verde". L'impegno è elevato, tuttavia, per la continua ricerca di un sistema che controlli senza difficoltà le disagevoli condizioni ambientali o tecniche presenti.

Il clima mediterraneo costiero è caratterizzato dall'alternarsi di una stagione arida nei mesi caldi, e da una stagione piovosa nei mesi freddi con conseguenti problemi relativi all'irradiazione solare, che determina elevata temperatura e aridità; mentre la protezione in alcuni casi contro i possibili incendi suggerisce ben poche soluzioni adeguate ed impegnative da realizzare. Ma le note dolenti riguardano soprattutto le sempre più scarseggianti risorse idriche preesistenti.

Le elevate temperature dovute alla smisurata quantità di calore assorbita ed emessa dal terreno spoglio possono essere limitate ampliando la copertura vegetale tramite specie tappezzanti che si diffondono da sole senza sforzo in ogni angolo del giardino; mentre le zone di passaggio riflettono meglio i raggi solari se pavimentate con materiali chiari e reperibili nelle località limitrofe. Invece, i muri perimetrali del giardino o dell'abitazione, ricoperti da rampicanti vigorosi dalla fitta vegetazione, assorbendo il calore in eccesso determinano un abbassamento delle temperature generali. Pergole o alberi forniti di un'ampia chioma ad ombrello in aggiunta abbelliscono e rinfrescano le aree di sosta all'aperto.

La protezione contro gli incendi è talora di grande importanza per i giardini al mare, situati in regioni soggette a questo disastroso fenomeno naturale, o "artificiale". Per diminuire i danni basta prendere qualche piccola precauzioni come tenere sempre pulito il terreno da rami morti e foglie secche ai piedi degli alberi e attorno alla casa; o creando siepi difensive formate da specie poco infiammabili come l'acacia, gli alberi da frutto, i cedri, gli olivi e il viburno tino. Le siepi così formate, infatti, qualora sussistano venti dominanti, potranno diminuire la violenza delle fiamme.

I problemi più ingenti si rilevano, però, per la siccità estiva aggravata da uno scarseggiamento delle risorse idriche dovute sovente ai razionamenti dell'acqua dell'acquedotto da parte dei sindaci, costretti a ordinare regolamentazioni nell'uso delle risorse idriche dei comuni vacanzieri; mentre lo sfruttamento naturale dell'acqua del sottosuolo provoca un abbassamento delle falde, unica risorsa estiva per la vegetazione spontanea.

Il risparmio idrico è per questo una necessità vitale che, se non tenuto in debita considerazione, obbliga le predilette essenze a vivere stentatamente o addirittura a morire, soprattutto se la loro scelta è stata effettuata senza pensare minimamente alle condizioni e climatiche e di risorse idriche in cui si svilupperanno, sicuri, ahimè, di poter sopperire con grandi innaffiature alle loro diverse esigenze. In generale si economizza l'acqua applicando due metodi: utilizzando specie ad esigenze idriche limitate, e scegliendo sistemi d'irrigazione che assicurino il completo impiego dell'acqua senza sprechi, come l'uso di impianti a goccia. Gli impianti d'irrigazione a goccia sono certamente i migliori poiché la terra attorno al piede dell'essenza viene direttamente e completamente bagnata, stimolando anche l'emissione di nuove radici e favorendo lo sviluppo della pianta dalla primavera fino all'arrivo della cattiva stagione. Inoltre, nella porzione di terreno bagnata diminuisce la crescita delle erbe infestanti, con conseguente risparmio di manutenzione. Oltre a ciò esistono metodi più semplici per non disperdere il vitale liquido: basta evitare la formazione di una crosta dura di terreno ai piedi della pianta, questo mediante una frequente lavorazione della zolla, facilitando così l'assorbimento dell'acqua

 

 

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