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Il cavolfiore
di Loredana Bertolami

 

Auguro un anno sereno a tutti i miei lettori. Sicuramente siete stati tutti indaffarati nella preparazione di queste gioiose feste annuali, impegnati in laboriosi acquisti nei negozi splendenti di luci. Fra un regalo e l’altro, avrete stilate la lista delle pietanze tradizionali da cucinare per il cenone di vigilia e anch’io l’ho scritta, ed un posto d’onore l’ho dato alle frittelle di cavolfiore cucinate secondo un’antica ricetta di mia madre.

Il cavolfiore e i cavoli, della stessa famiglia delle Cruciferae, sono simbolo di frugalità e di semplicità, e proprio perché considerati un cibo adatto ad una mensa parca sono utilizzati come sinonimo di "cosa priva di valore": spesso si utilizza l’espressione "non vali un cavolo". Eppure, il cavolo è un alimento nutriente ed energetico, ricostituente, tonico, antiscorbutico e cicatrizzante.

Contiene numerosi elementi necessari all’organismo per aumentarne la difesa immunitaria e per la produzione dell’emoglobina, tra i quali ricordiamo zolfo, arsenico, calcio, iodio, vitamine del gruppo C e in misura minore quelle del gruppo A e B, sali potassici, magnesio e calcio. Proprio per queste proprietà, e per la ricchezza di azoto, è adatto a sostituire la carne nelle diete vegetariane.

Esercita una benefica azione sulle ossa e sulle articolazioni soggette ad artrite, ma anche sulle affezioni della vescica, le nefriti, i parassiti intestinali, l’eczema e la seborrea.

Per trarre un valido aiuto terapeutico da quest’ortaggio, si possono elaborare particolari preparati, utilizzando il cavolo, o parti di esso che normalmente si scartano, come le foglie.

Il brodo di cavolo, per esempio, ha un benefico effetto sulle affezioni respiratorie di ogni genere, bastano 60 gr. di cavoli cotti a lungo in un litro di acqua, con aggiunti 70 gr. di miele; mentre il suo succo svolge una potente azione vermifuga se ne sono bevuti 20 o 30 gr. al giorno

Un salutare risultato, per dolori articolari, si potrà ottenere con applicazioni di foglie di cavolo macerate per tutta una notte in acqua con aggiunta di limone. Non da ultimo ricordiamo un gustoso sciroppo di cavolo, preparato facendo cuocere la polpa del torsolo a lungo con aggiunta di alcune mandorle, e quando l'impasto si sarà ridotto con zucchero: un bicchierino mattina e sera di questo sciroppo esplica un’azione provvidenziale contro l’asma.

Col termine di cavolo s’intende, tuttavia, un gran gruppo di ortaggi appartenenti alla specie Brassica oleracea, che presentano caratteristiche morfologiche molto diverse. La specie è stata suddivisa in numerose sottospecie, come la Brassica oleracea botrytis che comprende il cavolfiore, nel quale l’apice vegetativo è ingrossato a causa dello sviluppo dei peduncoli fiorali ramificati, che formano la cosiddetta "testa" o "palla". Ben diversa è invece la sottospecie B. capitata alla quale appartiene il cavolo cappuccio, nel quale la "testa" è formata dalle foglie superiori a disposizione molto compatta.

In generale i cavoli sono ortaggi che crescono bene nei climi temperati, temendo le basse temperature, l’eccessiva umidità, il caldo e la siccità. Il buono è che le numerose varietà coltivate, ne permettono la raccolta tutto l’anno, donando ricchezza di colore e di gusto alle nostre pietanze. Forse l’unico inconveniente, nella preparazione del cavolo, è l’odore sgradevole che si spande per tutta la casa, ma piccole accortezze possono diminuirlo, come mettere nella pentola durante l’ebollizione un sacchetto con della mollica.

Presente anche in questa fredda stagione invernale è preservato dai bruchi, e per questo ha suggerito la frase "Sano come un cavolo sotto la brina", mentre il detto "Sta come i cavoli a merenda", nasce dal fatto che pur essendo un alimento ricco di proprietà richiede purtroppo una digestione laboriosa, per questo, quando si vuole porre l’accento sul ruolo non adatto di una cosa o di una persona, si fa riferimento a questo ortaggio.

Personalmente lo gradisco in ogni varietà tutto l’anno, ma vi faccio una confidenza: un festa natalizia senza le frittelle di cavolfiore per me non è festa. Ancora tanti auguri.

 

 

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