Passeggiata nel verde.jpg (9227 byte)

 

Il garofano
di Loredana Bertolami

 

La nascita di questo fiore ha una radice mitologica: si racconta che la dea Diana s’innamorò di un pastore, ma essendo votata alla verginità decise di impedirgli di vedere le altre donne e gli strappò gli occhi che gettò in un prato, dove per miracolo nacquero due bellissimi garofani bianchi. Simbolo di fedeltà, d’amore ardente e d’eleganza anche i suoi colori hanno numerosi significati: il rosso è indice di una passione impetuosa, lo screziato vuol significare "fidati di me", il rosa sottintende l’amore reciproco, il giallo lo sdegno e il bianco la fedeltà.

I petali rosa o rossi di questi fiori erano utilizzati in Medio Oriente e nord Africa per produrre un liquore, il "ratafià", una specie di rosolio con il quale si aromatizzavano dolci e pietanze. Inoltre la pianta possiede poteri balsamici nei suoi petali che, se vengono raccolti fra la metà di giugno e la fine d’agosto, permettono di preparare infusi contro gli stati febbrili influenzali, contro le affezioni bronchiali e reumatiche. L'infuso si prepara molto semplicemente con tre gr di petali freschi e due gr di petali essiccati ogni 100 gr d’acqua bollente, il preparato deve essere bevuto tre volte al giorno con qualche goccia di limone o un cucchiaino di miele.

Sono chiamati scientificamente Dianthus (dal greco Diòs, del dio Giove, e Anthos, fiore, quindi "fiore del dio Giove") e appartengono alla famiglia delle Cariofillacaee originarie del bacino del Mediterraneo, dell'Asia minore, dell'Africa e del Giappone.

La coltivazione e le prime esperienze d’ibridazione dei garofani risalgono al 1400, e si sono protratte con molto interesse fino alla fine del 1700, dando spunti a numerosi appassionati del genere che hanno riportato in diversi volumi i risultati delle loro ricerche. Nel 1800 il genere cadde in disgrazia in Inghilterra dove venne bandito dai giardini perché ritenuto plebeo. La sua fama però non ebbe flessioni in altri paesi, come in Italia e in Francia dove furono sperimentate le prime specie rifiorenti. Un fiore così incantevole non poteva non possedere anche un attribuito religioso per questo a Bologna i garofani sono dedicati a San Pietro e a Roma a San Giovanni Battista, ma non trascuriamo anche il suo significato politico sorto nell’Ottocento: il suo rosso contraddistinse prima i partigiani di Napoleone, poi i socialisti che furono chiamati "garofani" e come tali ricercati dalle guardie regie.

Si tratta di piante erbacee, annuali o perenni, a portamento eretto di varia altezza, ma anche ricadente o prostrato. Più note sono certamente le specie coltivate a fiore grande, che si ritrovano nei negozi dei fiorai, e per questo sono dette dei "garofani dei fioristi" (Dianthus caryophyllus) che fioriscono ogni mese dell’anno, perché coltivati in serra vengono soggetti a forzatura e producono fiori con un diametro di 8 cm, fiori che sono portati da grossi steli e necessitano di tutori. Meno conosciute, ma certamente più belle, sono le specie a piccolo fiore che si trovano spontanee nei prati alpini e le specie da giardino con corolle a mazzetti.

Numerose sono le specie di Dianthus, di esse le specie utilizzate in particolare in giardino sono i Dianthus barbatus e i Dianthus deltoides, impiegate per creare vivaci bordure basse. I garofani da bordura, rustici e non rifiorenti, si presentano nella loro massima bellezza tra luglio ed agosto e il loro colore è molto vario, si passa dal monocromatico (bianco, rosso, rosa, ma mai il blu), allo striato o marginato in colori contrastanti. Alcune specie hanno la caratteristica di emanare profumi molto intensi simili a spezie e per questo sono ricercate, per aromatizzare il vino e la birra, non dimenticando il loro uso in profumeria.

I metodi di propagazione e coltivazione differiscono secondo la specie a fiore grande o piccolo, in generale le piantine hanno bisogno di sole e di caldo, temono l’umidità stagnante e richiedono terreno calcareo. Il discorso sulla loro coltivazione è vasto e avremo modo sicuramente di ampliarlo in futuro.

 

 

Fiore 2.jpg (2887 byte)
HOME