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La gentile lettrice Annamaria mi chiede qualche consiglio per curare un esemplare di Ficus benjamina collocato nel suo ufficio. Annamaria in particolare rileva uno stato sofferente generale e una eccessiva perdita di foglie della pianta. Ringrazio la nostra lettrice per avermi dato l'occasione di trattare una pianta molto diffusa negli appartamenti e nei posti di lavoro per l'aspetto arioso ed elegante, ma che necessita di appropriate condizioni ambientali per acclimatarsi. Il genere Ficus della famiglia delle moraceae comprende circa 800 specie di alberi ed arbusti diffusi in tutte le zone più calde del mondo; alcune delle specie per la bellezza del fogliame molto ornamentale vengono spesso impiegate negli arredamenti. I Ficus si distinguono in base al tipo di foglia: grande (Ficus elastica, Ficus lyrata, Ficus benghalensis) o piccola (Ficus benjamina, Ficus diversifolia) e al portamento strisciante o rampicante (Ficus pumila, Ficus radicans). Il Ficus benjamina del gruppo a foglie piccole è un'essenza che allo stato spontaneo può raggiungere le dimensioni di un grande albero, mentre in un appartamento difficilmente supera i 2 metri di altezza, e un diametro di 120 cm. La pianta si presenta con rami sottili e lievemente penduli, da qui il nome di 'fico piangente', portanti foglie ellittiche con apice acuminato, di aspetto coriaceo e ceroso. Il fogliame della specie originaria ha una gradazione di verde chiaro in fase giovanile, virante al verde scuro a maturità, ma di singolare effetto ornamentale sono anche le cultivar dal fogliame variegato (Ficus benjamina 'Golden King' , F. benjamina 'Starlight' dal fogliame verde scuro e margini color avorio o bianchi) . Pur essendo pianta tropicale è facilmente coltivabile anche all'aperto nei climi miti, purché collocata in una posizione riparata dai venti e dai raggi diretti del sole soprattutto in estate. L'esposizione in ambiente chiuso è in una zona molto luminosa, poiché è una pianta che richiede da 1000 a 2000 lux , ma non deve essere sottoposta al sole diretto che provoca ustioni delle foglie ed una eccessiva traspirazione. Particolarmente indicata è la nebulizzazione del fogliame per ridare alla pianta quell'atmosfera umida tipicamente tropicale a lei gradita. La temperatura invernale non deve superare i 25°-28° C, evitando la vicinanza al calore dei riscaldamenti, e non deve scendere al di sotto dei 13°-15° C. Il Ficus benjamina va tenuto in un vaso contenente terriccio organico leggero e ben drenato; mentre le rinvasature sono da consigliare in primavera in vasi leggermente più grandi. La concimazione deve essere somministrata nel periodo vegetativo ogni due settimane con un fertilizzante a maggior contenuto di azoto, per consentire lo sviluppo del ricco apparato fogliare. Le irrigazioni estive devono avere una frequenza di due volte la settimana, poiché teme il ristagno di acqua che provoca la perdita di foglie, reazione che si manifesta anche per la mancanza di umidità atmosferica. Controllare, quindi, di annaffiare solo quando la zolla di terreno è asciutta; in inverno si ridurrà la quantità di acqua fornita irrigando ogni 8-10 giorni e non dimenticando di pulire, anche se ci vuole molta pazienza, le foglie con una spugnetta umida per eliminare la polvere. Disgraziatamente è pianta delicata facilmente preda di parassiti soprattutto cocciniglie fioccose, che producono sulle foglie fiocchi appariscenti di sostanze cerose bianche. Un rimedio casalingo da applicare in caso di attacco da cocciniglie è trattare le parti infette con acqua ed aceto. Ma il Ficus benjamina è soprattutto sensibile alle oscillazioni termiche e luminose degli ambienti che arrecano sulla lamina fogliare piccole macchie acquose giallastre che tendono a gonfiarsi indurendosi e acquistando un colore bruno. Mi auguro che la nostra lettrice possa individuare da quanto esposto le cause di sofferenza del suo beniamino, o i possibili errori di coltivazione, per porvi rimedio ed ottenere un esemplare vigoroso che le donerà gioia per molto tempo. |
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