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Il
timo
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Il nome di questa pianta deriva dal verbo greco thymiao, che significa "ardo come profumo", espressione appropriata dato che i ramoscelli erano bruciati per produrre un fumo profumato che offriva particolari atmosfere ai sacrifici. Il genere comprende due specie principali il Thymus vulgaris e il Thymus serpillum, che presentano un diverso portamento: il primo ha fusti eretti e fiori rosei o bianchi che fioriscono a marzo, il secondo dalla fioritura rosa striscia sul terreno, come un serpente, da qui il suo nome latino, ricoprendolo con piccole foglie provviste di ghiandole ricche di olii essenziali. Un tempo si riteneva che il timo serpillo fosse efficace contro il morso dei rettili, tanto che Plinio ne lodava le sue doti "contro il cencro e contro le scolopendre, sia di terra sia di mare, e gli scorpioni: bisogna far bollire i ramoscelli e le foglie nel vino". Nel Rinascimento i medici lo consigliavano, cotto nel vino, per curare gli attacchi dasma, senza dimenticare le sue qualità contro le infezioni della vescica, contro i vermi intestinali e non da ultimo le miracolose doti contro gli avvelenamenti. Gli anziani lo indicavano quale medicamento adatto a curare, per via orale, tifo e dissenterie, o se inalato la tubercolosi o la bronchite. Le sue qualità cosmetiche non erano da meno, si usava macinarlo, dopo essiccazione, e si mescolava allargilla per preparare un approssimato dentifricio e disinfettante delle gengive, anche adesso del resto il suo utilizzo per la pulizia del corpo è apprezzabile, facendo parte di numerose lozioni per capelli e soluzioni detergenti. Sicuramente è di maggior interesse luso che ne fa anche oggi il campo farmaceutico, che se navvale nelle affezioni del tratto respiratorio per la sua azione essenzialmente di tipo battericida. Possiede anche attività antitossiche ed espettoranti, poiché aumenta la produzione di secreto bronchiale e ne favorisce leliminazione. Il timo, quindi, è ottimo in questo periodo invernale che interessa tutti, perché apportatore di malattie da raffreddamento. Un semplice decotto si prepara facendo bollire in mezzo litro dacqua 25 gr di foglie e fiori di timo. Dopo averlo lasciato riposare per dieci minuti si filtra e se ne bevono quattro tazze al giorno: è veramente un toccasana. Forse più noto è il suo uso in cucina, per aromatizzare le vivande, soprattutto le carni in umido e il pesce, questultimo cotto al forno con una spremuta di limone, sale e pepe, ed abbondante timo è sicuramente una pietanza da leccarsi i baffi. Il Thymus vulgaris, è un suffrutice nano che cresce bene in terreni ben drenati, in posizioni asciutte e soleggiate e un posticino nel giardino aromatico non dovrebbe mai mancare. Il Thymus serpillum, invece è unerbacea adatta per il giardino roccioso, ma ricopre egregiamente anche pendii formando cuscini sempreverdi e ricoprendo come un tappeto anche calpestabile anche vaste aree del giardino. Il timo è una pianta molto ricercata dalle api e forse per questo nel Medioevo era considerata lemblema delloperosità e più volte rappresentato su stemmi o ricamato, dalle dolci dame, sulle sciarpe che si regalavano ai prodi cavalieri. Secondo le antiche tradizioni è unessenza amata dalle fate, per cui chi vuole farne la conoscenza sarà costretto ad assaporare un gustoso infuso delle sue infiorescenze, ma occorre farlo con cautela e sempre in spazi aperti, altrimenti si rischiano gravi sventure a portarne i fiori in casa. Bizzarra questa credenza per una pianta simbolo dellamore eterno, sicuramente regalarne un mazzetto alla persona amata invierà un messaggio, "non ti scorderò mai", di grande profondità. |
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