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L'arancia
di Loredana Bertolami

 

Il suo nome deriva dal persiano 'narang' , probabilmente originato dal sanscrito 'naraganja', "gusto degli elefanti". Nel Rinascimento veniva detto 'pomo d'oro' dalla traduzione del latino 'aurantia poma', per quel suo colore dorato, simile alle sfumature cromatiche del sole al tramonto. Stiamo parlando dell'arancia , il frutto succoso dolce o amaro di quell'albero, il Citrus aurantium, che emana soavi profumi dai fior di zagara emessi in primavera.

Originario dell'Estremo Oriente, in particolare della Cina meridionale, del nord della Birmania e dell'Annan, fu portato nella nostra penisola per la prima volta dai legionari romani, reduci dalle campagne belliche in Arabia e in Asia Minore contro Alessandro Magno. Ma la coltivazione dell'arancio ha avuto il suo maggiore. incremento in Europa nel XIV secolo, dopo l'introduzione in Portogallo di numerosi esemplari portati dagli arabi.

La produzione di arance richiede un clima dagli inverni miti e con estati caldo-umide e per questo è difficile la loro crescita nelle regioni settentrionali dell'Italia, dove la coltivazione impone il ricovero invernale degli alberi in un ambiente riparato dai rigori invernali. Le condizioni atmosferiche ottimali per le arance si rilevano in particolare nella nostra isola, la Sicilia, dove il sole sembra arricchirle di preziose caratteristiche.

L'arancia, infatti, possiede innumerevoli proprietà che ne fanno un alimento appropriato sia per i bambini, sia per gli adulti, essendo equilibratore e ringiovanitore dell'organismo, con elevato potere energetico e disintossicante. Ma anche i non più giovani, gli anziani, possono beneficiare dei suoi poteri, risultando fortificatore dei vasi sanguigni, antispasmodico, rigeneratore dei muscoli nonché cardioregolatore. Tutte queste peculiarità si devono alla sua composizione chimica, basata su un basso contenuto proteico, inferiore all'un per cento; assenza di lipidi e una percentuale del 7-8 %, di zuccheri; racchiudendo inoltre molteplici elementi quali calcio, fosforo, magnesio, sodio, potassio, zinco, ferro, manganese e rame. L'arancia è altresì un alimento che non contiene parecchie calorie, appena 45 per ogni 100 grammi di frutto, per cui il succo risulta adatto a chi conduce un regime alimentare dietetico.

La sua maggiore ricchezza, però, sta nel singolare assortimento di vitamine quali la E, B1, B2, PP, B5, B6 e soprattutto nella elevata quantità di vitamina A e C contenuta, di quest'ultima se ne misura circa 60 milligrammi ogni 100 grammi di frutto. Sono sufficienti solo due arance al giorno per assicurare all'organismo la quantità di vitamina C necessaria ad evitare gravi malattie quale lo scorbuto. La terapia antinfluenzale è spesso basata sulle sue doti di guaritore delle affezioni febbrili, ma l'arancia è anche un ottimo equilibratore del sistema nervoso, tanto che viene utilizzato per curare gli stati depressivi e nelle nevrosi isteriche e fobiche. Pochi sanno, invece, che la buccia cotta in acqua stimola la secrezione biliare del fegato e l'intestino, impedendone il malfunzionamento e le possibili intossicazioni, e agevolando la digestione. E ricordiamo infine le ultime ricerche scientifiche che ne fanno un alimento anticancro.

Certamente i più conoscono e preferiscono ricordare l'uso che se ne fa in cucina, per la preparazione di prelibate marmellate, confetture, canditi e sciroppi. Invece le scorze delle arance sono utilizzate per ricavare un aroma chiamato "portogallo", che serve per la preparazione di bibite ( bitter) o di liquori (curaçao).

Dice un antico detto "una mela al giorno toglie il medico di torno", ma queste sagge parole dovrebbero essere pronunciate anche per l'arancia, un frutto come sopra esposto altrettanto benefico per l'organismo umano. Vogliamo per gioco trovare una rima per l'arancia? "Un'arancia al giorno toglie il mal di pancia". Provate anche voi!

 

 

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