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La
fragola
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Spesso in questa rubrica abbiamo trattato piante e frutti duso comune che hanno nel tempo acquistato un significato particolare, per questo non poteva mancare nel nostro discorso la fragola. Il fiore della fragola è stato paragonato nellOttocento all'innocenza e alle virtù della purezza, perché appartiene ad una pianta che nonostante cresca nel sottobosco, tra erbe velenose e animali nocivi mantiene il bianco candore, che produrrà un delizioso e profumato frutto. Frutto che, invece, per il suo colore rosso acceso è il simbolo dell'amore, magari passionale e sospettoso, come quello memorabile che portò Otello a credere che la dolce Desdemona lo tradisse. Il povero Otello, infatti, fu tratto in inganno dal perfido Jago tramite un candido fazzoletto, che riportava un delicato ricamo di minuscole fragole di bosco. E in queste credenze non potevano mancare simbolismi più carnali attribuiti a questo dolce frutto, il Behling la paragona al "piacere sensuale", e Joseph de Siguença attribuiva alla fragola "vanità e piaceri che passano". La fragola (Fragaria), che botanicamente parlando è un "falso frutto" che porta numerosi semi (acheni), benché sia ricca di zuccheri, in particolare fruttosio e saccarosio, è tollerata anche dai diabetici. La sua composizione chimica annovera diversi acidi organici (salicilico, tartarico e citrico), e numerosi minerali (ferro, fosforo, calcio, silice, sodio e bromo), oltre alle vitamine B1 e B2 e alla più nota vitamina C, la cui quantità aumenta se le fragole maturano alla presenza di una buona quantità di luce. I frutti spesso sono utilizzati oltre che a scopo alimentare anche a fini terapeutici, così 300 grammi di fragole al giorno, se non inducono reazioni allergiche e sono ben tollerati dall'organismo, possono costituire, prolungando il loro uso per circa due settimane, un ottimo rimedio contro la gotta. Inoltre, diverse parti della pianta di fragole hanno poteri curativi, così il rizoma, rimosso dal terreno in primavera, o nella tarda estate, permette di preparare un decotto ad azione depurativa e diuretica, mentre le foglie essiccate sono utilizzabili per ottenere un infuso particolarmente appropriato contro i reumatismi, e ad azione tonica ed astringente per l'intestino, stimolando la funzione epatica e della colecisti, o in generale di tutto il sistema ghiandolare. E non è finita, le fragole possiedono anche proprietà alcalinizzanti del sangue, rafforzano le immunità naturali e i meccanismi di autodifesa, non da ultimo svolgono unazione germicida e in particolare evitano lo sviluppo del bacillo del tifo. I nostri antenati ben conoscevano queste virtù medicamentose tanto che la coltivazione della Fragaria vesca nel cinquecento era effettuata anche negli orti delle case di cura, come conferma un documento amministrativo del 1524 di un ospedale della Bretagna, nella Francia settentrionale, nel quale si può rilevare lannotazione relativa alle spese sostenute per la manutenzione dell'orto e delle coltivazioni di un determinato numero di piantine di fragola raccolte in montagna. Le foglie giovani della Fragaria, sono utilizzate anche a scopo alimentare nella preparazione di minestre di riso, o per sostituire gli spinaci, dando alle pietanze caratteri rinfrescanti, mentre i cinesi le utilizzano per preparare un tè particolarmente aromatico e squisito, caratteristico nel colore. Purtroppo, attualmente le fragole coltivate che il mercato ci offre sono certamente belle da vedere, ma mostrano chiare differenze organolettiche, in sapore e profumo con i frutti spontanei del sottobosco, che sono piccoli e meno polposi, ma certamente più gustosi, mentre le varietà che crescono negli orti e nei giardini producono fragole più succose, ma meno aromatiche. Una curiosità: nel XVI secolo in Inghilterra, si attribuiva alle fragole il potere di aumentare la fecondità delle donne, probabilmente per il grande potere afrodisiaco, che non manca loro. Chi non ricorda, infatti, una famosa scena del film "Pretty women", in cui sono ordinate fragole e champagne per passare una "piacevole" serata? |
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