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La menta
di Loredana Bertolami

 

I primi freddi sono spesso accompagnati da fastidiosi raffreddori, e molti per lenire i bruciori del mal di gola e le tossi insistenti usano gustare delle dolci caramelle alla menta, essendo questa una pianta dalle molteplici virtù medicinali.

Come molte altre specie aromatiche, infatti, è coltivata per il suo utilizzo nell’industria dolciaria e farmaceutica, grazie all’abbondanza di olii essenziali ricchi di mentolo, sostanza che ad alte quantità ha caratteristiche eccito-stupefacenti, mentre nelle dosi curative aumenta la digeribilità dei cibi, stimola la secrezione dei succhi gastrici, combatte le palpitazioni, le fermentazioni intestinali, l’aerofagia e il meteorismo, lasciando sulla lingua una caratteristica freschezza. La sua azione si esplica sull’apparato digerente e sul sistema nervoso, poiché eccita le fibre nervose del sistema gastrico intestinale, e stimola il sistema nervoso, calmando la tosse e i vomiti convulsi e curando cefalee e nevralgie.

Le sue doti erano note anche nell’antichità, tanto che i naturalisti rinascimentali la consideravano un rimedio universale come si rileva da uno scritto dello studioso Durante che così recita: "Il succo bevuto con aceto ristagna il sangue, leva la nausea allo stomaco, ammazza i vermini tondi e stimula venere. Bevuti tre rami di menta con succo di melegrani forti raffrenano il singhiozzo, il vomito e la colera. Eccita venere e conforta i membri. L’odore corrobora il cerebro, e la memoria. L’acqua, stillata da tutta la pianta bevuta al peso di quattr’once ristagna securamente il flusso del sangue dal naso e favorisce le forze veneree … Lavandosi con essa la bocca, giova alle gengive e fa buon fiato. "

Il genere comprende 25 specie di piante erbacee perenni, rustiche e semirustiche, che si sviluppano bene in luoghi umidi, e sono caratterizzate da foglie aromatiche, delle quali specie le più note sono la menta romana (Mentha viridis), la mentuccia (Mentha pulegium) e la menta piperita (Mentha piperita) largamente utilizzata per la realizzazione di caramelle e di dentifrici.

Nonostante possieda molteplici virtù, la menta non è sempre stata pianta molto amata tant’è che su di essa sono nate leggende mitologiche che la considerano legata agli Inferi. Secondo un topos mitologico la menta sarebbe nata dalla morte della ninfa Mintha, amante del sovrano dell’Ade, il regno dei morti. Quando il sovrano degli Inferi vi condusse la sua legittima sposa, Persefore, la ninfa si adirò a tal punto da suscitare la collera di Demetra, sua madre, che ne decretò la morte, mentre Ade preso a compassione le permise di diventare una pianta profumata, chiamata minthe o hedyosmos, "dal buon odore".

In altri racconti la menta provocava molte ostilità in Grecia dove esisteva il proverbio "Non mangiare menta durante la guerra e non farne crescere", questo perché si pensava che la pianta esercitasse un’azione deleteria sulla virilità e il coraggio dei guerrieri.

Preferiamo sicuramente le leggende medievali che la consideravano un’erba santa legata alla Madonna: quando la Sacra Famiglia era in fuga verso l’Egitto, la Madonna stremata dal caldo del deserto vide un sul suo cammino un cespuglio di menta. Il solo soave profumo la rinfrescò, facendole desiderare di poter dissetarsi, e miracolosamente dalle foglioline della pianticella cominciarono a cadere gocce d’acqua profumate che diedero ristoro al Bambin Gesù e a Lei, che la benedisse come "Herba sanctae Mariae".

Personalmente ho un tenero ricordo a lei legato. Da bimba di appena cinque anni ogni qualvolta mi trovavo sull’immenso terrazzo di mia nonna, usavo strappare una fogliolina di menta da un grande vaso, e tenendola in mano giocavo odorandola per ore, oggi è per me il profumo dei momenti più belli della mia infanzia.

 

 

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