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Le piante carnivore
di Loredana Bertolami

 

Nei classici della letteratura, o del cinema, di fantascienza spesso fanno bella mostra di se piante gigantesche, capaci d’ingoiare ogni essere vivente venga loro vicino. Forse per questo all’immaginazione le piante carnivore danno un forte senso di disagio, anche se in realtà ben poche specie sono capaci di nutrirsi di animali più grandi di un insetto o di una larva.

Le piante carnivore sono il risultato di un lungo e complesso processo evolutivo originato da un habitat sfavorevole, manchevole di molti elementi minerali e sostanze nutritive di cui di solito è provvisto il terreno. Per questo, per la sopravvivenza, hanno sviluppato particolari dispositivi, che permettono loro d’attirare e catturare piccole forme animali le cui molecole costituiscono fonti di alimento. In natura esistono circa 600 specie e sottospecie, alcune delle quali rischiano per l'inquinamento la completa scomparsa, tanto che attualmente innumerevoli specie selvatiche sono protette. Di esse sono state selezionate da florovivaisti specializzati alcune varietà per i sempre più innumerevoli ed esigenti collezionisti, come prova la presenza anche di siti Internet dedicati a questi bizzarri vegetali.

I meccanismi di cattura sono rappresentati da modificazioni degli organi vegetali come le foglie bilobate della Dionaea provvista di un lungo picciolo laminare, con una nervatura centrale contrattile capace di determinarne la chiusura in presenza di un insetto; oppure le foglie trasformate in urne portate da lunghi filamenti, nelle quali un liquido secreto agevola la caduta della preda, destinata ad affogare e marcire per azione di batteri (Nepenthes), talora nelle foglie cave ed allungate il liquido ha un odore gradevole che attira e invischia gli insetti (Sarracenia).

L’alimentazione di queste piante varia da specie a specie e in base all'habitat naturale: i generi Utricularia e Aldrovanda, che vivono sommerse nell'acqua, si nutrono di larve di moscerini, di piccoli crostacei (Daphnia) e di piccoli rotiferi, le specie terrestri come i generi Pinguicola e Drosera si nutrono di mosche e zanzare; altre, Sarracenia e Cephalotus, catturano piccole larve, formiche, ragni. Solo la Drosera capensis "Chernoby", varietà selezionata dall'uomo è capace di mangiare qualcosa di maggior dimensione, una piccola rana, ma in generale queste piante svolgono anche una normale attività fotosintetica, nutrendosi similmente alle altre piante

Le piante carnivore sono coltivabili in appartamento, con tecniche però diverse da quelle adoperate per le essenze ornamentali, poiché sono specie difficili che spesso dopo poche settimane muoiono. I contenitori più appropriati sono sicuramente i terrarium, recipienti a vasca con pareti alte e trasparenti, ma anche vasi o ciotole di dimensioni contenute (8-12 cm di diametro) sono adatti, talora le specie di Nepenthes sono coltivabili anche in panieri ricadenti. Il terriccio ideale è rappresentato dalla torba sfagno grossolana, con pH compreso tra 4 e 5,5, alla quale va aggiunta un po' di sabbia silicea a grana grossa, non di origine marina, che può sostituirsi con vermiculite o agriperlite, prestando attenzione che i substrati utilizzati non contengano concimi o prodotti chimici, non tollerati dalle piante carnivore

Particolarmente importante è l’acqua utilizzata, poiché essendo le piante carnivore originarie di ambienti paludosi hanno necessità di una gran quantità di liquido che impregni perfettamente il substrato di coltivazione. L’acqua dev’essere pura, deionizzata o piovana, e non di rubinetto, troppo ricca di cloro o calcio altamente nocivo. Esigono temperature variabili secondo la specie e la fase di crescita, 35-38 °C per le massime, 5 °C per la minime.

Un ultimo consiglio, chi volesse cimentarsi nella loro coltivazione sarà bene cominci con la Drosera spatulata o la Drosera capensis, specie molto resistenti, per passare dopo ai generi Dionaea e Nepenthes, che sono tra le più spettacolari, ma anche tra le più delicate.

Non saranno piante dalle belle fioriture, ma forse possono rappresentare un rimedio naturale contro il fastidio dato da mosche e zanzare che ronzano minacciose in aria in questa calda estate.

 

 

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